Michelangelo Merisi, detto: Caravaggio137infiniti: "Bottega d'arte pittorica" (arte, pittura, quadri, pittori, mostre)“Appresso di me un pittore valenthuomo è uno che sappi dipingere bene et imitar bene le cose naturali” |
Biografia del pittore Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nasce a Caravaggio in provincia di Bergamo (1571-1610); si recò giovanissimo a Roma dove la sua attività fu ostacolata e si concluse drammaticamente a Napoli, a Malta ed in Sicilia. La sua prima formazione ebbe luogo a Milano, dove egli passò alcuni anni della fanciullezza ed adolescenza nella bottega di un manierista bergamasco: Simone Peterzano. Giunse a Roma nel 1592 e svolse la sua attività presso la bottega del Cavaliere d’Arpino, ma l’incontro fra i due pittori fu di breve durata. Nel 1595 il cardinale Francesco del Monte gli commissionò il “canestro di frutta”, un dipinto che rese famoso l'artista in tutto il mondo e che diede inizio al genere della “natura morta”. Nel 1599 ottenne la prima commissione pubblica con le “Storie di San Matteo” in San Luigi dei Francesi e l’anno successivo dipinse le tele per Santa Maria del Popolo. Nei primi anni del ’600, Caravaggio fu arrestato per ingiurie e porto d’armi abusivo; all’apice della carriera abbandonò Roma per aver ucciso un uomo in una rissa. Si rifugiò a Napoli e poi a Malta, dove dipinse “La decollazione del Battista”, il cui volto è un suo autoritratto. Nel 1610 morì a Porto Ercole (presso Grosseto) nel tentativo di ritornare a Roma, dopo che ottenne la grazia del papa. Fu uno dei più importanti pittori italiani. La sua arte fu fondamentale per gli sviluppi artistici, sia per il suo naturalismo, sia per il particolare uso che sperimentò delle luci e delle ombre. |
La pittura di Caravaggio L’artista utilizza la pittura come mezzo di raffigurazione della realtà, indagata attraverso la luce; per il pittore è importante solo ciò che la luce rivela. Ciò che più caratterizza le opere di Caravaggio è l’uso della luce, proveniente da un punto al di fuori della scena, cade sempre in diagonale su uomini e cose facendo emergere dal buio delle figure reali. Per questo i fondi dei suoi dipinti sono in genere scuri e le figure sono in primo piano. La sua ricerca della verità, non riguarda solo le forme, ma anche gli aspetti emotivi, ciò si scontra con l’idealizzazione del Rinascimento, ma anche con il programma propagandistico della Chiesa cattolica. Alcuni quadri non sono accettati dalla commissione ecclesiastica perché considerati poco decorosi. I personaggi raffigurati, come modelli, sono persone comuni, come quelle che incontra per strada, sono poveri popolani che hanno dettagli anatomici troppo realistici. Per dipingere la Morte della Vergine, egli, addirittura, ritrae il cadavere di una donna annegata nel Tevere. Caravaggio introduce nelle sue opere l’elemento della quotidianità; studia approfonditamente la natura, allontanandosi dalle illusioni barocche e rappresentando la realtà così come la vede, anche nella sua “bruttezza”, impiegando forti contrasti di luce e d’ombra. La ricerca di realismo spinge l’artista a ritrarre popolani umili e dimessi, dai vestiti stracciati, e a servirsi di loro anche quando raffigura Santi o Madonne. Per questo motivo, agli occhi dei suoi contemporanei, il suo realismo appariva volgare e provocatorio; molte opere commissionate da religiosi furono rifiutate. Se la sua opera non fu compresa dagli uomini del suo tempo, riuscì ad imporsi, all’attenzione di numerosi artisti che s’ispirarono dando luogo (nel ’600) ad un’attiva scuola pittorica. |
Alcune opere di Caravaggio Canestra di frutta (1595) olio su tela 46x64 cm Milano – Pinacoteca Ambrosiana. |
Riposo nella fuga d’Egitto(1595 – 1596) Roma – Galleria Doria Pamphili. |
La cena in Emmaus(1596 – 1598) olio su tela Londra – National Gallery. |
La vocazione di San Matteo(1599 – 1600) olio su tela 340x322 cm Roma – chiesa S.Luigi dei Francesi - Cappella Contarelli. |
Conversione di San Paolo (1600 – 1601) Roma – chiesa S.Maria del Popolo - Cappella Cerasi. |
La crocifissione di S. Pietro (1600 – 1601) olio su tela 230x175 cm Roma – chiesa S.Maria del Popolo. |
La Morte della Vergine ( 1605) Parigi – Louvre. Imitare il “naturale” per il Caravaggio significava trarre dalla realtà una ragione di stile. Così quando dovette dipingere, per Santa Maria la Scala, la Morte della Vergine, non indugiò ad utilizzare come modello, per raffigurare la Madonna, delle spoglie di una giovane che in quei giorni era stata ripescata morta nel Tevere. Soltanto alcuni artisti, del tempo, compresero l’eccezionale portata del dipinto ed uno di loro (Rubens) lo acquistò per il Duca di Mantova. |