Cenni sulla teoria delle ombre137infiniti: "Bottega d'arte pittorica" (corso di pittura ad olio on line - gratuito) |
L'ombra.L'ombra è la diminuzione della luminosità che avviene quando un corpo opaco è posto tra la sorgente di luce e la zona illuminata. Dove non arriva la luce si generano ombre che contribuiscono a dare rilievo alle cose. Per disegnare e dipingere è necessario conoscere i segreti degli effetti di luce, perché l’uso delle luci e delle ombre costituisce un efficace mezzo d’interpretazione di ciò che vedi. Una forma può assumere aspetti diversi in base alla sua illuminazione; se è vista in controluce, vale a dire con la sorgente luminosa posta dietro di essa, i profili esterni sono molto netti, ma la forma si appiattisce e non percepisci il volume né il colore. Se è illuminata frontalmente, le ombre sono attenuate ed è difficile cogliere il rilievo e la corposità del volume. Se è illuminata lateralmente, l’alternanza di zone in luce e zone in ombra prende nome di chiaroscuro e accentua l’effetto del volume. Illuminiamo un cubo, su di una superficie piana, vedremo le sue facce con diversa luminosità; una faccia sarà illuminata (luce diretta) ed altre saranno in ombra (ombra propria) inoltre si creerà un’ombra sul piano (ombra portata). Le ombre sono, quindi, proprie quando stanno sull’oggetto; ombre portate quando sono prodotte da un oggetto su un’altra superficie. Le ombre portate sono più scure delle ombre proprie, che risentono dei riflessi di luce. |
L'ombra di un oggetto si può ottenere attraverso una semplice proiezione ortogonale. |
Nel caso di luce artificiale, la costruzione è identica; l'unica differenza consiste nella proiezione di "S" che non cade sull'orizzonte, ma sul piano alla base della luce. |
Nel caso di una “natura morta” lo studio delle ombre è davvero complesso. Bisogna essere meticolosi e precisi, perché spesso la riuscita di un disegno dipende proprio dallo studio delle ombre. L'ombra dà la tridimensionalità dell'immagine. La prima ombra da rilevare è quella portata. |
I riflessi |
I corpi, di diversa natura e colore, a causa della rifrazione invieranno riflessi colorati e influenzeranno, modificandone il colore, gli altri oggetti. Nel nostro caso abbiamo il riflesso: dei chicchi d'uva, del piatto, dei pomodori e della melanzana sulla tavola. Nel caso dei chicchi d'uva il riflesso è preciso di tipo speculare, mentre nel caso dei pomodori è di tipo diffuso. Non bisogna confondere l'ombra con il riflesso anche se queste si fondono una nell'altro. Per ottenere il riflesso di un oggetto si deve ripetere l'immagine dell'oggetto, ma capovolta. Possiamo seguire questi due principi: l'immagine riflessa e l'immagine reale hanno le stesse dimensioni e gli stessi punti di fuga, ma l'immagine riflessa sarà meno chiara e in alcune parti non visibile. Per disegnare un'immagine riflessa esiste un metodo pratico e molto semplice; bisogna porre un vetro in posizione verticale subito dopo l'immagine, guardando dalla parte opposta alla mano che disegna, attraverso il vetro si vedrà l'immagine riflessa proiettata sul foglio. Basterà, quindi, copiarla. |
I brillii o colpi di luce |