Introduzione all'arte murale |
137infiniti: arte murale, murales, graffiti, aerosol art, graffitari... |
Introduzione |
I primi murales, intesi come grandi affreschi dipinti direttamente sui muri, sulle facciate degli edifici o su pannelli posti in luoghi pubblici, risalgono ai primi anni del Novecento. Queste opere rappresentavano scene ispirate alla vita sociale o politica di una comunità, di un quartiere o di una nazione. Fu in Messico che questo movimento artistico ebbe inizio, grazie all'iniziativa di alcuni artisti che utilizzarono i murales come forma espressiva dei loro ideali di libertà ed equità sociale, temi strettamente legati al contesto storico-sociale che caratterizzava l'America Latina in quegli anni. Tra i maggiori esponenti di questo movimento vi sono Siqueiros, Rivera e Orozco. Siqueiros fu particolarmente innovativo nel sperimentare nuove tecniche di colorazione e l'utilizzo di strumenti industriali come la pistola a spruzzo e l'aerografo, insieme a vernici per auto e resine sintetiche che garantivano una rapida essiccazione e una maggiore resistenza agli agenti atmosferici. Negli anni '30, il muralismo si diffuse in altri paesi dell'America, come Uruguay, Argentina e soprattutto Cile, diventando una forma d'arte a sé stante e dando spazio a diverse tecniche espressive. Il Graffitismo, noto anche come Graffiti art o aerosol art, nacque nei quartieri popolari come espressione della nuova creatività underground di neri e emarginati del Bronx, oltre che come denuncia delle condizioni di degrado delle periferie urbane. Questa forma d'arte prendeva spunto dalle pitture spontanee realizzate da giovani non professionisti, spesso appartenenti alle comunità nere di Bronx e Brooklyn, utilizzando bombolette spray su muri, facciate e luoghi pubblici come stazioni e mezzi di trasporto. I graffiti erano un grido di protesta contro l'emarginazione sociale, culturale ed economica delle periferie rispetto al centro della città, con disegni che spesso consistevano in scritte, tag e riferimenti ai fumetti e alla musica rock, rap e break dance. Quest'arte, se da alcuni era vista come espressione di libertà sociale, per molti altri rappresentava semplicemente vandalismo. Negli anni '70, il Graffitismo si diffuse dagli Stati Uniti al resto del mondo, assumendo varie forme. Negli anni '80, insieme alla musica rap e alla break dance, arrivò anche in Europa, compresa Francia, Germania e Italia. I graffiti moderni, rispetto al secolo precedente, assumevano spesso significati diversi, fungendo da pura espressione artistica o prendendo ispirazione da slogan pubblicitari, utilizzati per attirare l'attenzione dei passanti. In Italia, alcuni comuni hanno destinato spazi pubblici per permettere ai giovani di esprimere la propria creatività con i graffiti, mentre altri hanno organizzato manifestazioni culturali che coinvolgono graffitisti, ballerini di break dance e rapper. Queste iniziative hanno consentito a centinaia di ragazzi e ragazze di riunirsi per rappresentare la propria città, creare contatti e scambiare idee. |
Per saperne di più ¹Jean-Michel Basquiat (1960-1988). Nato a Brooklyn, da padre haitiano e madre portoricana, comincia presto a dipingere sui muri di New York. Dopo appena tre anni inizia a dipingere su tele e tavole di legno. È molto amico di Andy Warhol, con il quale dipinge numerose opere. Basquiat adotta un linguaggio volutamente infantile tra astratto e figurativo con funzione narrativa, allusiva e provocatoria. ²Andy Warhol, grande esponente della Pop art americana, nei suoi lavori raffigura grandi quantità di prodotti, tutti uguali, come si vedono negli scaffali dei supermercati: bottigliette di Coca Cola, scatole di zuppa…. L’artista guarda al mondo circostante, agli oggetti “in serie” e li raffigura ripetendoli, nello stesso modo in cui essi sono ossessivamente proposti nella realtà. Si tratta in definitiva di una delle forme del linguaggio moderno della pubblicità, che ripete più volte la stessa immagine accompagnata dallo stesso messaggio, un modo per indurre ad acquistare. Realizza anche ritratti di personaggi-mito, ad esempio Marlyn Monroe simbolo inconfondibile della società americana. L’artista, sfruttando i procedimenti permessi dalla stampa serigrafica, produce dallo stesso telaio infinite variazioni della star, cambiando solo i colori dell’inchiostro. Il viso della donna, bloccato in un sorriso, è replicato infinite volte con colori e toni diversi che ciascuno di noi può scegliere nella versione che preferisce. |